Perché è importante leggere ai bambini

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Leggere ai tuoi bambini migliora l’apprendimento

Leggere ai tuoi bambini migliora l’apprendimento e facilita l’esperienza  scolastica.

Scopri perchè  leggere ai tuoi bambini non solo crea momenti preziosi, ma anche potenzia in modo significativo il loro apprendimento. Approfondisci le ragioni per cui la lettura quotidiana contribuisce al successo educativo e scolastico dei tuoi figli e crea un legame duraturo con la lettura attraverso il potere delle storie.

Parlare è facile, scrivere è difficile

Già dai primi mesi di vita, i neonati imparano a comunicare. Sguardi, sorrisi, versi e pianti gli  permettono di entrare in relazione con la famiglia.

Poi iniziano ad imitare i suoni e rumori e dopo un po’ iniziano a pronunciare le prime parole. Imparare a parlare è abbastanza facile, è un’abilità naturale.

Imparare a scrivere e a leggere non è così semplice ed immediato, per questo abbiamo inventato le scuole.

Perché impariamo da soli a parlare?

Perché per imparare a leggere, scrivere e contare abbiamo bisogno di insegnanti e scuole?

Per rispondere a queste domande domande , mi farò aiutare da Davide Geary,  uno psicologo evolutivo che in questo articolo spiega i legami tra apprendimento ed evoluzione.

Apprendimento primario.

Impariamo certe abilità in modo naturale, senza troppa fatica, lo facciamo e basta.
Dopo qualche mese dalla nascita i nostri bambini sono in grado di riconoscere volti e suoni familiari .
Dopo circa un anno, iniziano a muoversi da soli gattonando e poi, con un po’ di fatica e tante cadute imparano a camminare.
Acquisiscono queste abilità senza che nessuno gli lo insegni, senza particolari sforzi.

Lo fanno e basta.

Selezione naturale

E’ stata l’evoluzione a selezionare la nostra capacità di imparare queste cose.
Nel corso delle varie generazioni chi riusciva a comunicare con i suoi genitori, chi riconosceva i volti amici dagli estranei, chi imparava velocemente a muoversi e camminare, aveva un vantaggio evolutivo.

Aveva più possibilità di sopravvivere all’interno del gruppo.
Se riusciva a cavarsela, la genetica pensava al resto, trasmettendo queste abilità alle generazioni future.

Geary distingue queste abilità in tre aree:

• Psicologia popolare
• Fisica popolare
• Biologia popolare

Psicologia popolare.

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E’ l’area che raccoglie tutte le abilità che ci permettono di stare insieme agli altri componenti della famiglia e della tribù’.
L’ uomo è l’ animale sociale per eccellenza, il gruppo è la sua forza.

La nostra capacità di essere comunità e di agire da comunità ci ha permesso di sopravvivere a grandi pericoli.

Riusciamo a prevedere il comportamento degli altri.  Spettegoliamo per informarci sugli aspetti che regolano la vita dei nostri compagni. Una strategia che ci permette di sapere di chi possiamo fidarci in situazioni di bisogno.

Impariamo a stare in mezzo agli altri per ragioni di convenienza e di sopravvivenza.

Questa abilità sociali le acquisiamo naturalmente, senza che nessuno ci insegni.

La Biologia popolare.

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E’ la nostra innata capacità di ragionare e organizzare il mondo che ci circonda, fatto di animali, piante e luoghi.Da questa conoscenza dipende la nostra salvezza, dobbiamo saper riconoscere le sabbie mobili, i crepacci, le piante pericolose, frutti velenosi e gli animali predatori.
Iniziamo a confrontarci con l’ambiente esplorando cassetti e armadi, assaggiando tutto quello che ci capita sotto mano.

Acquisiamo informazioni sull’ambiente che ci circonda e sugli oggetti che troviamo.

Impariamo in fretta dove possiamo nasconderci e dove possiamo trovare del cibo.

Siamo esploratori nati.

Fisica popolare

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Dobbiamo imparare ad usare gli oggetti che ci circondano, per poterli usare comodamente.
Per questo abbiamo bisogno di capire come funziona la forza di gravità, lanciando per terra il bicchiere pieno d’acqua. Per non far arrabbiare mamma e papà ci mettiamo pure a ridere.

I bambini che si divertono a far cadere le cose, a rovesciare  bicchieri e piatti, imparano a confrontarsi con gli oggetti di cui avranno bisogno.

Basta andare al parco per veder i bambini che esplorano il mondo giocando.

Per centinaia di anni abbiamo vissuto così, non avevamo bisogno di scuole , imparavamo a stare al mondo da soli.

Eravamo cacciatori e raccoglitori e questo ci bastava.

Poi abbiamo scoperto l’agricoltura ed è cambiato tutto

Apprendimento secondario.

La rivoluzione agricola, cioè la capacità di produrre cibo in grosse quantità, ha dato vita alle società complesse.

Man mano che le società degli uomini crescevano e diventavano più complesse, queste abilità e conoscenze primarie non erano più sufficienti.

Nascevano nuove esigenze e da queste nuove discipline come la fisica, la matematica, la scrittura , la pittura, la musica, la medicina, l’ ingegneria.

Queste discipline , secondo Geary, richiedono un tipo di apprendimento diverso, meno spontaneo e più artificiale, che lo psicologo definisce apprendimento secondario.

Queste nuove conoscenze e abilità  andavano insegnate alle generazioni future. Nascono così le scuole,  interfacce culturali che le società usano per replicare se stesse.

Senza scuola non c’è nessuna società.

Il passaggio dall’apprendimento primario a quello secondario non è semplice. La famiglia può agevolare questa fase.

Cosa possiamo fare noi genitori.

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I nostri figli devono essere accompagnati verso le materie di tipo secondario.

Per questo motivo è importante leggere ai nostri figli perché li abituiamo all’utilizzo del libro e alla parola scritta. Ascoltare storie facilita l’apprendimento della scrittura e della lettura.

Inoltre quando leggiamo ai nostri figli , creiamo un legame emotivo con loro. Un legame che passa attraverso la lettura di un libro.

Il primo insegnante di tuo figlio o di tua figlia sei tu.

Oltre alla lettura puoi ascoltare della buona musica, guardare film, documentari e spettacoli teatrali, in modo da avvicinarli alle forme di cultura che incontreranno a scuola.

Quando inizierà la scuola, stai con lui o con lei a fare i compiti. Fallo diventare un bel momento tra voi due, in modo da accompagnarlo\la in un’attività difficile.

Il confronto con le materie di tipo secondario può avvenire anche con momenti divertenti.

Per esempio cucinare una torta insieme ti permette di spiegare i numeri e le unità di misura.

Lo stesso effetto lo avrai costruendo un aquilone o con qualsiasi altro progetto tecnologico.

In classe

Se sei un insegnante cerca di fornire ai tuoi studenti una spiegazione generale che introduca l’argomento della lezione.

Racconta loro delle storie sulla materia che insegni.

Appassionali con esempi reali, magari tratti dalla tua storia personale.

La mediazione di un adulto di cui si fidano è determinante per avvicinarsi allo studio della materia.

 

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