Oggi voglio spiegarti come non rimandare più i compiti e vivere serenamente a scuola.
Ti è mai capitato di saltare una sessione di studio o un compito per dedicarti a qualcosa di più piacevole e interessante?
Se la risposto è sì , sei stato vittima della procrastinazione, la peggior nemica di tutti gli studenti.
I due psicologi Rozenthal e Carlbring l’hanno definita così:
“Il ritardo volontario di un corso di azione previsto, nonostante il risultato sia peggiore a causa di quel ritardo“
Per spiegarti meglio di che cosa sto parlando ti racconto una piccola storia.
Oggi pomeriggio Davide deve studiare 10 pagine di storia perché domani ha l’interrogazione programmata, poi deve rivedere gli esercizi sulle equazioni di II grado per la verifica di matematica
Davide ripete a se stesso” Adesso mangio, poi mi metto subito al lavoro.”
Terminato il pranzo, Davide si sente un po’ stanco e decide di mettersi sul divano per guardare una puntata della sua serie preferita su Netflix.
Finiscono le puntate che nel frattempo sono diventate due e Davide decide di mettersi sotto con storia.
Arriva una notifica su WhatsApp è Luca che gli manda un video bello divertente.
Bisogna rispondere e via si inizia a chattare con per altri 20 minuti.
Inutile continuare , hai capito che Davide non studierà storia e non farà i compiti di matematica, e domani passerà una brutta giornata.
Che cos’è la procrastinazione
In pratica quando abbiamo un compito da svolgere o un’azione da compiere che non ci interessa molto, tendiamo a rimandarla.
Per quale motivo dovrei iniziare a prepararmi all’interrogazione di venerdì oggi che è solo lunedì? Ho tutto il tempo del mondo!
Purtroppo gli effetti della procrastinazione possono essere devastanti, ci rubano il tempo e ci impediscono di portare a termine le cose importanti che avevamo programmato.
La procrastinazione è nemica di tutti i piani di studio e delle programmazioni.
Ma perché ci succede tutto questo?
Qual è il principio autodistruttivo che ci costringe a rimandare gli impegni importanti e farci stare così male?
Molti psicologi hanno cercato di dare una risposta a queste domande e hanno individuato diversi fattori che alimentano la procrastinazione.
Oggi ti voglio parlare del primo di questi fattori, l’autoefficacia
Dubitare di se stessi.
Tendiamo a rimandare un compito se dubitiamo della nostra capacità di portarlo a termine con successo.
E’ un problema di autoefficacia e ne ho già parlato in questo video.
L’autoefficacia riguarda il nostro sentirci in grado di completare con successo un compito.
Se sono bravo in matematica, non avrò grossi problemi ad affrontare argomenti nuovi e a fare gli esercizi.
Se invece non ho molta confidenza con la matematica, affronterò lo studio e gli esercizi con poco entusiasmo e poca voglia.
La profezia che si autoavvera
Il problema con l’autoefficacia è che questa tende ad autoalimentarsi.
Se mi sento capace di svolgere un’attività affronterò gli esercizi con impegno e determinazione.
Se invece non mi sento molto bravo in matematica, sarò portato a studiare poco e male.
In questo modo la prossima verifica andrà male e la mia convinzione di non essere “portato” per la matematica aumenterà.
Questo tipo di processo è una profezia che si autoavvera.
Cosa possiamo fare
Anche le gradi montagne si scalano un passo alla volta.
Una tecnica per sconfiggere la procrastinazione e la nostra scarsa autoefficacia consiste nel dividere i compiti in più fasi.
Vediamo come.
Prenditi tempo
Il tempo è un elemento fondamentale, perché tutto funzioni hai bisogno di anticipare il lavoro.
Se oggi è lunedì e hai dei compiti per giovedì, inizia oggi pomeriggio.
Così avrai abbastanza tempo per fare le cose con calma e non sarai preso dall’ansia di terminare subito il lavoro.
Il principio è semplice: un po’ alla volta è sempre meglio che tutto insieme.
L’idea di dover studiare per 3 ore per rispettare la scadenza di domani non è molto piacevole. Chi è che vuole rinchiudersi in stanza per 3 ore a studiare. Dai!
Invece se riesci a dividere le tre ore di studio in tre pomeriggi da un’ora ciascuno sarà molto più semplice.
Viva il pomodoro
Bene, è lunedì pomeriggio e dobbiamo dedicare un’ora ai nostri compiti.
Non affrontiamo l’ora tutta insieme in un’unica sessione , altrimenti ci passerà la voglia, dividiamola in tre blocchi da 20 minuti e utilizziamo la tecnica del pomodoro, ne ho già parlato qui .
In pratica devi dividere il tempo a disposizione in 3 o 4 blocchi più piccoli, da 15/20 minuti ciascuno.
Questa scelta dipende dalla tua capacità di restare concentrato. Se sei all’inizio riduci il tempo di ogni blocco. La cosa importante è completare un blocco alla volta.
Al termine di ogni blocco concediti una pausa di 5/10 minuti. Il tempo da dedicare alla pausa deve essere sempre inferiore al tempo del blocco.
Durante la pausa fai altro, muoviti, balla se ne hai voglia, guarda fuori dalla finestra. Non impegnare la mente in nessun modo, guardare il telefono non va bene.
Crediti: Per l’immagine in copertina ringrazio:
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