Sono gli occhiali della nostra mente.
Quando entro in classe, il mio primo istinto è ascoltare. Chi ho di fronte? Cosa li ha portati qui? E cosa fanno al di fuori di queste mura?
Per me, la didattica inizia con lo scambio di opinioni e la conoscenza reciproca. È un momento fondamentale per allineare bisogni e aspettative.
L’apprendimento, in fondo, implica sempre un cambiamento: passare da uno stato A a uno stato B. Il ruolo dell’insegnante è proprio quello di guidare gli studenti in questa trasformazione. Imparare significa cambiare prospettiva, ampliare lo sguardo per vedere oltre.
Il modo in cui interpretiamo la realtà dipende dai nostri schemi mentali. Immaginali come gli occhiali della nostra mente, le lenti attraverso cui analizziamo e comprendiamo il mondo. Quando impariamo qualcosa di nuovo, i nostri schemi mentali si modificano, e con essi, il nostro modo di vedere la realtà.
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ToggleCosa sono gli schemi mentali?
Uno schema mentale è una struttura di informazioni organizzate e conservate nella nostra memoria a lungo termine. Prendi l’esempio della mela: quando pensiamo a questo frutto, la nostra mente recupera lo schema mentale associato, che contiene tutte le informazioni, le azioni e i concetti collegati.
Puoi immaginarlo come una piccola ragnatela: l’immagine della mela al centro, e attorno a essa tutte le conoscenze connesse. Tutto ciò che abbiamo imparato sulla mela è racchiuso in questo schema. Ogni volta che apprendiamo qualcosa di nuovo, un nuovo schema mentale si forma. Attenzione, però: senza esercizio e pratica, lo schema può svanire!
La natura a rete degli schemi
La nostra mente ha una straordinaria capacità di collegare le informazioni contenute negli schemi, creando una struttura sempre più ampia e complessa. Ogni volta che si forma un nuovo schema di conoscenza, perché stiamo imparando qualcosa di nuovo, la nostra mente cerca di connetterlo a uno schema già esistente.
Facciamo un esempio pratico: se sto imparando a preparare una torta di mele, la mia mente recupera automaticamente tutte le informazioni che possiede sulla ricetta.
Che tipo di farina? Quali mele usare? Uova intere o solo tuorlo? La mente mobilita tutti gli schemi mentali coinvolti per raggiungere l’obiettivo: preparare una torta di mele.
Questi schemi sono bidirezionali: se assaggio un cibo dalla consistenza farinosa, la mia mente può associarlo alla consistenza di una mela gialla. Ogni volta che facciamo un’associazione tra due pensieri, stiamo collegando due schemi mentali nella nostra memoria.
Le 4 fasi della formazione di uno schema mentale
La formazione di uno schema mentale segue un processo ben definito in quattro fasi:
- Conoscenza
- Comprensione
- Uso
- Pratica Ripetuta
1° Fase: Conoscenza – la prima lezione
Questa è la fase più delicata. È il momento in cui ci avviciniamo per la prima volta a un concetto nuovo. La nostra mente non ha riferimenti, mancano esperienze pregresse e schemi mentali su cui appoggiarsi per interpretare le nuove informazioni.
Qui entra in gioco la bravura e la professionalità dell’insegnante. In questa fase, è fondamentale concentrarsi sulla definizione delle caratteristiche principali dell’argomento da trattare.
Esempio: Immaginiamo di dover spiegare il concetto di rettangolo a una classe che non conosce questa figura geometrica. Dobbiamo iniziare a formare lo schema mentale nella loro memoria a lungo termine.
Ci focalizziamo sulla conoscenza dei concetti fondamentali: disegniamo un rettangolo sulla lavagna e invitiamo gli studenti a ripetere il nome della figura, i nomi della base e dell’altezza, e le caratteristiche degli angoli interni.
In questa fase, non possiamo chiedere di più. La nostra lezione deve concentrarsi sulla conoscenza di questi elementi essenziali per la definizione del rettangolo.
L’obiettivo è far comprendere che quella specifica figura, con quella forma e quelle caratteristiche, si chiama rettangolo.
2° Fase: Comprensione – collegare i concetti
Ora che abbiamo formato lo schema relativo al rettangolo, è necessario consolidare il concetto nella mente dei nostri studenti. Lo schema mentale deve essere rinforzato e collegato ad altri schemi.
Chiediamo agli studenti di recuperare dalla loro memoria tutti gli oggetti che conoscono e che hanno la forma di un rettangolo. Dobbiamo associare le caratteristiche del rettangolo a oggetti che già conosciamo. In questo modo, ampliamo lo schema mentale del rettangolo collegandolo con gli schemi di altri oggetti familiari.
Una volta consolidato, possiamo arricchire lo schema mentale del rettangolo con i concetti di perimetro e area. Per facilitare la comprensione, utilizziamo esempi concreti e situazioni conosciute: il bordo di un campo da calcio per il perimetro, o la superficie di una parete da verniciare per l’area. È molto più semplice capire il concetto di area se posso visualizzarlo su un oggetto reale e tangibile.
Fig.1: Come si formano gli schemi mentali
3° Fase: Uso – trovare uno scopo
A questo punto, dobbiamo associare uno scopo allo schema mentale. La nostra mente ricorda meglio le informazioni se queste hanno un’utilità pratica. Dobbiamo richiamare situazioni concrete che prevedano l’uso del concetto di rettangolo.
Se gli studenti giocano a calcio, avranno fatto dei giri di campo durante gli allenamenti. Possiamo chiedere loro di calcolare la distanza percorsa in una sessione di allenamento in base al numero di giri svolti. Oppure, possiamo immaginare una situazione in cui gli studenti debbano dipingere la loro classe scegliendo i colori. La preside chiede un preventivo per l’acquisto della vernice: chiediamo loro di preparare il preventivo.
Questi esercizi ci permettono di rinforzare lo schema mentale del rettangolo, abbinando un utilizzo pratico e reale dei concetti.
4° Fase: pratica ripetuta – consolidare e integrare
In quest’ultima fase, dobbiamo proporre situazioni che riprendano le tre fasi precedenti: conoscenza, comprensione e uso.
Possiamo usare diverse strategie di insegnamento, come il semplice ripasso di concetti teorici o la soluzione di esercizi e problemi a difficoltà crescente.
In questo modo, lo schema mentale si rinforzerà e si collegherà meglio con altri concetti e situazioni, diventando una parte solida della conoscenza dello studente.
In classe: didattica e schemi mentali
Conoscere le fasi di formazione di uno schema mentale migliora la didattica quotidiana. È fondamentale capire a che livello si trova uno studente rispetto alla conoscenza da acquisire.
Ha bisogno di rivedere le conoscenze di base? Ha bisogno di consolidare i concetti? Deve capire come può utilizzarli nella pratica quotidiana?
È importante fare molte domande agli studenti durante le lezioni per raccogliere più informazioni sul loro modo di ragionare e di applicare i concetti.
In questo modo, possiamo avere un’idea chiara sulla qualità dei loro schemi mentali e adeguare la didattica alle loro esigenze.
A casa: fare pratica con i concetti
Per i tuoi studi, rivedi tutte e 4 le fasi:
- Conoscenza
- Comprensione
- Uso
- Pratica
Ripeti ad alta voce le definizioni e fai un tuo esempio per ogni fase. Chiediti: Che cos’è? Come funziona? A cosa serve? Come lo posso usare?
Mentre studi, prepara un elenco di domande scritte su ciò che stai imparando. Crea dei bigliettini con le domande e mettili in un sacchetto. Mentre ripassi la lezione, estrai una domanda e prova a rispondere. Registra le tue risposte e controlla la qualità sul libro o sul quaderno.